Projekt-IT:Progetto Il Sistema Concettuale 04: 1.1. I sensi
Hinweis:
Dieser Artikel wird im Rahmen des Projektes „Konzeptsystembuch-Umfrage“ des Ressourcenpools Curriculum und Forschung der European Kinaesthetics Association (EKA) veröffentlicht. Die Absicht ist, dass zum untenstehenden Zitat auf der zugehörigen Diskussionsseite KOFL_Diskussion: Progetto Sistema Concettuale 04: 1.1. I Sensi offene Fragen, unterschiedliche Verständnisse, Weiterentwicklungsbedarf usw. umfassend gesammelt und diskutiert werden. Diese offene Umfrage bzw. Diskussion dauert ungefähr ein Jahr. Deshalb ist dieser Artikel in dieser Form nur bis Ende 2021 im KOFL sichtbar.
„1.1. I sensi
- I sensi dell’uomo, cioè la sua capacità di percezione, sono la base per la sua capacità
di interazione.
Sin dall’antichità si distinguono i cinque sensi sotto elencati e i rispettivi organi
di senso. Nella colonna a destra si trovano gli stimoli che vengono associati oggi a tali
organi.
I sensi Organi Stimuli vista luce (chiaro – scuro, diversi colori ecc.) udito suono (forte – piano, acuto – basso ecc.) olfatto sostanze odorose gusto sostanze aromatiche (dolce, acido ecc) tatto temperatura (caldo – freddo) / pressione
(contatto – nessun contatto)
- Siccome questi sensi sono, per così dire, rivolti verso l’esterno, in passato si partiva
dal presupposto che questi sensi ci dessero una riproduzione esatta e vera del
mondo esterno. La ricerca neurobiologica moderna, però, mostra che le informazioni
non penetrano direttamente dall’esterno al nostro interno, ma vengono prodotte al
nostro interno: l’uomo, come tutti gli esseri viventi, è un sistema chiuso rispetto alle
informazioni. Le nostre cellule nervose ci comunicano soltanto che c’è uno stimolo o
un disturbo; la causa non viene codificata in modo qualitativo e specifico. L’intera
percezione consiste in relazioni costruite individualmente al nostro interno.
- I sensi forniscono solo differenze quantitative nel processo di percezione. Queste
diventano un’informazione per l’individuo che la percepisce solo se vi è una
differenza: “Un’informazione è una differenza che fa una differenza.” (G. Bateson)
Il sistema sensoriale cinestetico
Solo nell’età moderna si sono scoperte le cellule sensoriali
(recettori), specializzate nella percezione specifica degli
stimoli dall’interno del corpo. Servono, tra le altre cose, alla
percezione di dolore, tensione muscolare, vibrazione,
posizione delle parti del corpo tra di loro e della testa
rispetto alla forza di gravità. Così diventa chiaro che
l’uomo, nella sua percezione sensoriale, non elabora
soltanto stimoli dall’esterno, ma anche dall’interno. Questi
recettori, che sono distribuiti in tutto il corpo, formano
insieme una sorta di rete connessa, il sistema sensoriale
cinestetico.
Il sistema sensoriale cinestetico gioca un ruolo centrale per
il controllo di tutte le attività della vita. Ci permette di
percepire aspetti differenti del movimento:
differenze nella tensione muscolare, proporzioni di forza di
compressione e forza di trazione e la posizione rispetto allo
spazio. Movimento e percezione del movimento si
condizionano a vicenda e sono continuamente connessi
attraverso la spirale del Feedback: ci si deve muovere per
poter percepire movimento e bisogna poter percepire
movimento per muoversi in modo mirato.
- Il sistema sensoriale cinestetico è un elemento base dell’intera percezione.
Kinaesthetics dà particolare importanza alla sensibilizzazione di questo sistema
sensoriale perché ogni percezione è legata al movimento e alla capacità di poter
seguire ad uno stimolo con il movimento. La qualità di ogni interazione viene
influenzata direttamente dalla sensibilità cinestetica del partner in azione. - „Ogni agire è riconoscere e ogni riconoscere è agire.“ (
H. Maturana; F. J. Varela)“
Fonte: European Kinaesthetics Association (Ed.) (2020): Kinaesthetics. Il Sistema Concettuale. Responsabile delle traduzioni: Beate Scheidegger, Sara Pascal. Linz, Winterthur: Editore European Kinaesthetics Association. ISBN 978-3-903180-10-9. Pag. 12 f.
Ausgewählte weiterführende Literatur
- Asmussen-Clausen, Maren (2009): Praxisbuch Kinaesthetics. Erfahrungen zur individuellen Bewegungsunterstützung auf Basis der Kinästhetik. 2. Auflage. München, Jena: Elsevier, Urban und Fischer. ISBN 978-3-437-27570-8. S. 22 ff., 85, 175, 177.
- Hatch, Frank; Maietta, Lenny (2003): Kinästhetik. Gesundheitsentwicklung und menschliche Aktivitäten. Übersetzung: Ute Villwock, Elisabeth Brock. 2., komplett überarbeitete Auflage. München, Jena: Urban und Fischer. ISBN 978-3-437-31467-4. S. 37 ff., 68 f., 89, 126.
- Maietta, Lenny; Hatch, Frank (2011): Kinaesthetics Infant Handling. Originalmanuskript aus dem Amerikanischen von Ute Villwock. 2., durchgesehene und aktualisierte Auflage. Bern [u. a.]: Hans Huber. ISBN 978-3-456-84987-4. S. 64 ff.
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