it:Viabilità

Aus Kinaesthetics-Online-Fachlexikon

Riassunto
Questo articolo tratta di letteratura specialistica. E’ composto da citazioni pertinenti al tema della Viabilità. Ernst von Glaserfeld definisce viabili vie di soluzione che si orientano alla percorribilità e utilizzabilità nel contesto della definizione di problemi e obiettivi. Egli utilizza la parola “adeguato” come sinonimo di “viabile”. La prima citazione proviene dal libro “Kinaesthetics - Apprendimento e Competenze di movimento”. Il termine viabilità non appare nei libri di Hatch e Maietta, come anche nei libri successivi della casa editrice EKA (“Il sistema concettuale”, “Cibernetica e Cinestetica”. Numerosi contributi nella rivista “Qualità di Vita/Lebensqualitàt/LQ” indicano invece che in particolare il termine “agire viabile”, viene utilizzato spesso nella rete EKA e ha un ruolo importante. Lo descriviamo qui con quattro esempi.

Viabilità in “Kinaesthetics - Apprendimento e competenze di movimento”

La citazione seguente proviene dal libro “Kinaesthetics - Apprendimento e competenze di movimento “. E’ situata nel terzo capitolo “Competenze di movimento - il tema centrale”. Il capitolo descrive inizialmente il significato della competenza di movimento. Nel sotto capitolo 3.1.3. vengono descritti, attraverso la prospettiva dell’esperienza, i componenti e i fattori che in interazione determinano e aiutano ad sviluppare consapevolmente la competenza di movimento. Il testo citato proviene dal box informativo “viabile/viabilità”.

Il testo citato proviene dal box informativo “viabile/viabilità”.

Il filosofo Ernst von Glasersfeld (1917–2010) ha introdotto questi termini nella discussione scientifica nell'ambito del "costruttivismo radicale" da lui fondato. Essi descrivono la soluzione di un problema che non si orienta all'idea della verità ("scientifica"), all'idea di giusto e sbagliato, ma alla fattibilità o utilità nel contesto del problema e dell'intento perseguito, tenendo conto che esistono molte vie percorribili per risolvere. Glaserfeld usa la parola "adatto" (in relazione al contesto e all'intento) come sinonimo di “viabile".“

Nel testo del sotto capitolo 3.1.3 “Componenti della competenza di movimento” troviamo nel terzo paragrafo il termine “agire in modo viabile”:

“Qui di seguito vengono spiegati, da una prospettiva dell'esperienza, i componenti e i fattori che, in interazione tra di loro, costituiscono la competenza di movimento e aiutano a svilupparla in modo consapevole. Sulla base della Feedback-Control-Theory (cfr. capitolo 4.3.), i primi due componenti di questo modello illustrano i fattori della sensibilizzazione e lo sviluppo di un movimento differenziato; il terzo componente definisce il fattore della regolazione del comportamento. Essi sono descritti da una prospettiva dell’io”. […]
Agire in modo Viabile: lo sviluppo di possibilità di comportamento efficaci

Sono in grado di gestire contemporaneamente una sfida 
complessa della quotidianità, di porre l'attenzione sulla
 qualità del mio movimento e di guidare così il mio
 comportamento in modo adeguato e mirato per 
raggiungere l'obiettivo. Sono capace di adattare, in modo 
consapevole ed efficace, il mio movimento alle mie
 condizioni individuali, a quelle dei partner in interazione e 
all'obiettivo e allo svolgimento della situazione. Sono in
grado di porre l'attenzione in modo differenziato sul mio 
movimento durante il corso di una situazione e di orientare 
così il più possibile il mio movimento al criterio
 dell'apprendimento e dello sviluppo.

Fonte: European Kinaesthetics Association (Hg.) (2020): Kinaesthetics. Apprendimento e competenze di movimento. Linz, Winterthur: Casa Editrice European Kinaesthetics Association. ISBN 978-3-903180-01-7. S.33

Viabilità/agire in modo viabile nella rivista “lebensqualität/LQ” (Qualità di Vita)

lebensqualität 01/2013: “L’efficacia non risiede nell’intervento. Utilizzo dei metodi”

La citazione seguente proviene dalla Rubrica “thema” (tema) della rivista “lebensqualität” (qualità di vita) 01/2013. Ute Kirov e Stefan Knobel illustrano in questo articolo, la pericolosità delle istruzioni per l’uso che portano l’attenzione alla modalità di intervento piuttosto che al comportamento individuale. Sotto il titolo “Competenza e auto responsabilità” tematizzano, verso la fine, il significato dell’agire in modo viabile.

Agire in modo viabile
Heinz von Förster lo espresse cosi: “agisci sempre in modo che il numero delle possibilità aumenti”(von Foerster 2004, pag. 36[1]). E proprio di questo si tratta, quando mi metto in movimento con una persona che ha bisogno del mio aiuto. Noi infatti non possiamo cambiare l’altro, ma possiamo cambiare noi stessi. Nel nostro comportamento proprio, abbiamo la scelta. Possiamo adattare il nostro comportamento alle risposte di movimento dell’altro. Possiamo imparare ad agire in modo viabile. Ciao significa che posso imparare a fare la cosa giusta al momento giusto. E proprio qui risiede il grande potenziale dell’offerta assistenziale. Invece di pianificare tanto, la persona che assiste deve essere in grado, durante l’interazione, di variare il proprio agire ed adattarlo al comportamento/reazione dell’altro.”

(Traduzione: Emanuela Garavelli)

Fonte: Kirov, Ute; Knobel, Stefan (2013): L’efficacia non corrisponde all’intervento. Utilizzo dei metodi. In: lebensqualität (Qualità di vita). Die Zeitschrift für Kinaesthetics (La rivista per Kinaesthetics). 2013, Nr. 1. pag. 8.

lebensqualität 01/2016 :“La chiave della qualità. Parte 3: Kinaesthetics come strumento guida.“

La citazione seguente proviene dalla rubrica “thema” (tema) della rivista “lebensqualität” (qualità di vita) 01/2016. Elisabeth Nachreiner illustra in questo articolo la problematica dell’organizzazione qualitativa attuale, che cerca di garantire una qualità assistenziale attraverso standards e descrizioni e valutazioni di processi ben definiti. Il suo incontro con Kinaesthetics portò lei e la sua istituzione ad un concetto di qualità che pone al centro il singolo individuo e la viabilità, invece che standard.

“Agire in modo viabile
Il pensiero qualitativo era del tutto nuovo. Capimmo che non c’è bisogno di uno standard, per adattarci ad ogni situazione, ma che dobbiamo agire in modo viabile. Interventi, concetti e operazioni concettuali sono viabili se sono adatte agli scopi o alle descrizioni per coloro per i quali li utilizziamo (v. Glasersfeld 1997, pag. 43[2]) Non serve a nulla, descrivere processi, perchè comunque accade diversamente. Abbiamo bisogno della competenza, per poter dare tutti i giorni i sostegni, che sono necessari al momento - ne di più, ne di meno.”

(Traduzione: Emanuela Garavelli)

Fonte: Nachreiner, Elisabeth (2016): Der Schlüssel zur Qualität (La chiave della qualità). Parte 3: Kinaesthetics als Führungsinstrument (Kinaesthetics come strumento guida). In: lebensqualität. Die Zeitschrift für Kinaesthetics. 2016, Nr. 1. pag. 15–16.

lebensqualität 03/2016: „Non esiste un 'transfer sul ginocchio'. Osservazioni critiche su un’espressione in uso. “

La citazione seguente proviene dalla rubrica “praxis” (pratica) della rivista “lebensqualität” (qualità di vita) 03/2016. Axel Enke illustra in questo articolo la problematica delle tecniche di movimentazione standardizzate, secondo l’idea base della viabilità. Egli indica quanto il termine del transfer sul ginocchio sia in contrapposizione con essa.

Viabile
La definizione

Il termine „viabile“ è da ricondurre al costruttivista Ernst von Glaserfeld. Significa percorribile, utilizzabile o adeguato, e cioè nel senso che per la realizzazione di una intenzione non c’è solo una via giusta, ma innumerevoli possibilità utilizzabili e adeguate.
Il significato per l’assistenza
Kinaesthetics lega il significato di questo termine soprattutto con interazioni, visto che qui ci sono due o più persone che si devono adattare l’una all’altra. Proprio da assistenti professionali ci si aspetta, che esse si possano adeguare individualmente e utilmente al comportamento dell’altro. Questa competenza si può apprendere ed è un aspetto centrale in Kinaesthetics. “

(Traduzione: Emanuela Garavelli)

Fonte: Enke, Axel (2016): Es gibt keinen „kinästhetischen Knietransfer“(Non esiste un transfer sul ginocchio). Kritische Anmerkungen zu einem gängigen Ausdruck. In: lebensqualität. Die Zeitschrift für Kinaesthetics. 2016, Nr. 3. pag. 32.

LQ 03/2017: „Giace comodo/a? Posizionamento in endoscopia“

La citazione seguente proviene dalla rubrica “praxis” (pratica) della rivista “LQ” 03/2017. In questo articolo, Heike Brenner, illustra con un esempio, quale significato può avere la cinestetica nell’ambito funzionale dell’endoscopia. All’inizio dichiara come ne è diventata consapevole, titolando il suo articolo “Agire in modo viabile nel reparto di prove funzionali”.

Nel confronto mirato con la mia competenza di movimento, ho scoperto che in cinestetica non si tratta di “più veloce, più alto, più forte” e anche non di “prese” o istruzioni per l’uso concrete. Si tratta molto di più di imparare a percepire e comprendere il movimento, con l’aiuto delle diverse prospettive concettuali Kinaesthetics. Inoltre ho capito, che in diversi casi di sostegno al movimento è importante riuscire ad analizzare le differenze di movimento, trovare alternative di movimento e infine trovare l’idea di movimento adeguata a quella situazione tra le diverse possibilità individuate - cioè poter agire in modo viabile.
(Traduzione: Emanuela Garavelli)

Fonte: Brenner, Heike (2017): Liegen Sie bequem? Positionsunterstützung in der Endoskopie. (Giace comodo/a? Posizionamento in endoscopia.” In: LQ. kinaesthetics – zirkuläres denken (pensiero circolare) – lebensqualität. 2017, Nr. 3. pag. 40.

Einzelnachweise

  1. Foerster, Heinz von; Pörksen, Bernhard (2019): La verità è l’invenzione di un bugiardo. Colloqui per scettici. 12. Edizione. Carl-Auer-Systeme Verlag, Heidelberg (Systemische Horizonte). ISBN 978-3-89670-646-1. pag. 36
  2. Glasersfeld, Ernst von (2011): Radikaler Konstruktivismus. Ideen, Ergebnisse, Probleme. Übersetzt von Wolfram Karl Köck. 7. Auflage. Frankfurt am Main: Suhrkamp (Suhrkamp Taschenbuch Wissenschaft 1326). ISBN 978-3-518-28926-6. pag. 43.