Progetto Il Sistema Concettuale 18: 5.1. Funzione semplice: posizioni e posizioni base

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Nota
Questa pagina viene aperta nell’ambito del “sondaggio sul Libro Il Sistema Concettuale”, del pool di risorse Curriculum e Ricerca della Associazione Europea Kinaesthetics (EKA). L’obiettivo è di raccogliere e discutere, sulla relativa pagina di discussione Progetto Il Sistema Concettuale 18: Funzione semplice: posizioni e posizioni base, le domande, le necessità di sviluppo, di aggiornamento e di confronto sulla comprensione dei concetti. Questo sondaggio/discussione dura circa un anno. La pagina rimarrà aperta fino a fine 2021.

1 „5.1. Funzione semplice: posizioni e posizioni base

Posizioni
Molte persone partono dal presupposto che posizioni come ad esempio stare seduti
o sdraiati siano prive di movimento, passive. Kinaesthetics, invece, con il termine
„posizione“ descrive il fatto che le persone devono organizzare ininterrottamente la
posizione delle masse tra di loro e lo scarico del peso nella fora di gravità. Le
persone non rimangono passivamente in una posizione, ma sono continuamente
impegnate in modo attivo a posizionarsi, cioè a fare movimenti di adattamento.
jQuesto significa che devono costantemente organizzare il peso di ogni singola
imassa, in modo da poterlo scaricare direttamente o indirettamente sulla superficie di
supporto, attraverso la continua regolazione della loro tensione muscolare.
Poichè l’uomo dispone di innumerevoli possibilità di mettere in relazione una massa
con un’altra all’interno di uno spazio, ne risulta una varietà infinita di possibilità per
posizionarsi.
Nel tema „posizione“ si tratta di osservare e comprendere questo continuo gioco
attivo nella forza di gravità. La comprensione di queste dinamiche è importante,
perchè la qualità con cui ci si posiziona ha una grande influenza sul processo di
sviluppo e di salute, vita natural durante.
Posizioni base
Kinaesthetics utilizza il modello delle sette posizioni base, per elaborare la varietà di
posizioni che una persona può assumere. Questo modello è il risultato di una ricerca
decennale sulla locomozione a spirale, per passare dalla posizione sdraiata a quella
eretta. L’analisi e le esperienze di movimento in questa ricerca sono state guidate
dalle seguenti domande: attraverso quali posizioni fondamentali, rispetto
all’organizzazione del peso, si svolge questo percorso? Con quali prospettive si
possono descrivere caratteristiche differenti? Da questo processo si sono cristallizzate
sette posizioni base e la descrizione della loro graduale e crescente complessità per
l’organizzazione del peso corporeo nella forza di gravità.
Il modello, per cosi dire una cartina geografica, aiuta ad orientarsi nella complessità
data dalle moltecipli posizioni possibili. Questo permette anche di esaminare in
modo differenziato, di descrivere ed elaborare gli aspetti fondamentali della
competenza di movimento umana e il suo sviluppo.
Le differenze nell’organizzazione del peso nelle posizioni base possono essere
descritte in modo molto esatto con differenti prospettive concettuali. Queste
descrizioni sono però un modello e non devono essere scambiate con la realtà
sperimentabile individualmente nelle posizioni base. Non si tratta quindi di istruzioni,
di come si debbano assumere in modo corretto o ottimale le singole posizioni base.
Le descrizioni seguenti delle singole posizioni base prendono in considerazione tre prospettive per illustrare la crescente difficoltà dell’organizzazione del peso:
Scarico del peso: il peso delle singole masse viene scaricato in ogni posizione, in
modo diretto o indiretto, sulla superficie di appoggio. Partendo dalla posizione
supina, nelle posizioni base più elevate si può osservare un aumento dello scarico
indiretto del peso, ovvero della complessità derivante. .
Spazi intermedi: gli spazi intermedi offrono lo spazio di movimento per poter
compiere il continuo adattamento necessario in ogni posizione. Allo stesso
tempo, a seconda della posizione, inoltrano il peso alla massa successiva. Più è
elevata la posizione base, più l’interazione tra queste due funzioni diventa
complessa ed esigente.
Parte anteriore e parte posteriore: l’interazione tra parti anteriori e posteriori
permette in ogni posizione l’organizzazione del peso dell’intero corpo. Nelle
posizioni base le estremità giocano un ruolo importante: più è elevata la
posizione, più scaricano il peso in modo sempre più periferico (in direzione delle
mani e dei piedi) sulla superficie di appoggio. Di conseguenza l’interazione
diventa sempre più differenziata ed elaborata.
Nella tabella seguente, l’organizzazione del peso nelle sette posizioni base del
modello viene descritta con questi criteri.
Grundpositionen01.jpg
Posizione supina’
Il peso di ogni singola massa viene scaricato
direttamente sulla superficie di appoggio attraverso la
relativa parte posteriore, cioè attraverso parti del corpo
con caratteristica posteriore. Nessuno spazio intermedio
deve inoltrare peso da una massa all’altra. In questo
senso tutti gli spazi intermedi sono liberi per il
movimento.
Grundpositionen02.jpg
Posizione prona con appoggio sui gomiti’
Il peso della testa e del torace viene scaricato in modo
indiretto prevalentemente attraverso la parte posteriore
delle braccia (gomiti), sulla superficie di appoggio. Le
braccia scaricano il loro peso direttamente. Una parte del
peso della testa e del torace e una parte del peso del
bacino viene scaricato indirettamente attraverso la parte
posteriore delle gambe. Le gambe scaricano il loro peso
direttamente. Lo spazio intermedio tra testa e torace
inoltra il peso della testa al torace. Lo spazio intermedio
tra torace e bacino, cosi come gli spazi intermedi tra
bacino e gambe inoltrano alle gambe rispettivamente
una parte del peso di testa e torace, e una parte del
peso del bacino. Gli spazi intermedi tra torace e braccia
inoltrano la maggior parte del peso della testa e del
torace alle braccia. Gli avambracci e i palmi delle mani
permettono, attraverso l’interazione tra parte anteriore e
posteriore, gli adattamenti continui necessari per
l’organizzazione del peso.
Grundpositionen03.jpg
Posizione seduta a gambe incrociate’
La maggior parte del peso delle masse centrali viene
scaricato indirettamente attraverso la parte posterioref
del bacino (ischi), sulla superficie di appoggio. Il bacino
scarica il suo peso in modo diretto. Il peso delle braccia
viene scaricato prevalentemente in modo diretto sulla
superficie di appoggio, attraverso i palmi delle mani. Il
peso delle gambe viene scaricato prevalentemente in
modo diretto attraverso i piedi. Gli spazi intermedi tra le
masse centrali inoltrano prevalentemente il peso della
testa, nonché di testa e torace, al bacino. Gli spazi
intermedi tra le estremità e le masse centrali non
inoltrano quasi alcun peso. I palmi delle mani permettono, attraverso l’interazione tra parte anteriore e
posteriore, i continui adattamenti necessari per
l’organizzazione del peso.
Grundpositionen04.jpg
A carponi’
Il peso delle masse centrali viene scaricato
indirettamente sulla superficie di appoggio attraverso i
palmi delle mani e attraverso la parte posteriore delle
gambe (ginocchia). Le braccia e le gambe scaricano il
loro peso direttamente. Lo spazio intermedio tra testa e
torace inoltra il peso della testa al torace. Lo spazio
intermedio tra torace e bacino non inoltra quasi nessun
peso. Gli spazi intermedi tra le estremità e le masse
centrali inoltrano il peso delle masse centrali alle
estremità. I palmi delle mani permettono, attraverso
l’interazione tra parte anteriore e posteriore, gli
adattamenti continui necessari per l’organizzazione del
peso.
Grundpositionen05.jpg
In ginocchio su una gamba’
Il peso delle masse centrali e delle braccia viene
scaricato prevalentemente in modo indiretto attraverso
(Knie) la parte posteriore della gamba caricata (ginocchio), sulla
superficie di appoggio. La gamba caricata scarica il suo
peso direttamente. Il peso dell’altra gamba viene
scaricato prevalentemente attraverso la pianta del piede,
in modo diretto. Gli spazi intermedi tra le masse centrali
inoltrano il peso della testa, nonché della testa, del torace e delle braccia, al bacino. Gli spazi intermedi tra
le braccia e il torace inoltrano il peso delle braccia al
torace. Lo spazio intermedio tra bacino e gamba caricata
inoltra prevalentemente il peso delle masse centrali e
delle braccia alla gamba caricata. Lo spazio intermedio
tra l’altra gamba e il bacino quasi non inoltra alcun peso.
La pianta del piede della gamba poco caricata permette,
attraverso l’interazione tra parte anteriore e posteriore,
gli adattamenti continui necessari per l’organizzazione
del peso.
Grundpositionen06.jpg
Posizione eretta su una gamba’
Il peso delle masse centrali e delle braccia viene
scaricato prevalentemente in modo indiretto sulla
superficie di appoggio, attraverso la pianta del piede
della gamba caricata. La gamba caricata scarica il suo
peso direttamente. Il peso dell’altra gamba viene
scaricato in modo diretto, prevalentemente attraverso la
parte anteriore della pianta del piede. Per gli spazi
intermedi la situazione quasi non cambia rispetto alla
posizione in ginocchio su una gamba. La pianta del
piede della gamba caricata e la parte anteriore dell’altra
pianta del piede permettono, attraverso l’interazione tra
parte anteriore e posteriore, gli adattamenti continui
necessari per l’organizzazione del peso.
Grundpositionen07.jpg
Posizione eretta su entrambe le gambe’
Il peso delle masse centrali e delle braccia viene
scaricato in modo indiretto ed equo attraverso le piante
dei piedi, sulla superficie di appoggio. Entrambe le
gambe scaricano il loro peso direttamente. Gli spazi
intermedi tra bacino e gambe inoltrano in modo equo il
peso delle masse centrali e delle braccia alle gambe. Per
gli altri spazi intermedi la situazione non cambia in modo
significativo rispetto alla posizione eretta su una gamba.
Le piante dei piedi permettono, attraverso l’interazione
tra parte anteriore e posteriore, gli adattamenti continui
necessari per l’organizzazione del peso.“


Fonte: European Kinaesthetics Association (Ed.) (2020): Kinaesthetics. Il Sistema Concettuale. Responsabile delle traduzioni: Beate Scheidegger, Sara Pascal. Linz, Winterthur: Editore European Kinaesthetics Association. ISBN 978-3-903180-10-9. Pag. 42 e segg.

2 Ulteriore letteratura selezionata

  • Asmussen-Clausen, Maren (2009): Praxisbuch Kinaesthetics. Erfahrungen zur individuellen Bewegungsunterstützung auf Basis der Kinästhetik. 2. Auflage. München, Jena: Elsevier, Urban und Fischer. ISBN 978-3-437-27570-8. Pag. 50 e sgg.
  • Hatch, Frank; Maietta, Lenny (2003): Kinästhetik. Gesundheitsentwicklung und menschliche Aktivitäten. Übersetzung: Ute Villwock, Elisabeth Brock. 2., komplett überarbeitete Auflage. München, Jena: Urban und Fischer. ISBN 978-3-437-31467-4. Pag. 58 e sgg., 92 e sgg.
  • Maietta, Lenny; Hatch, Frank (2011): Kinaesthetics Infant Handling. Originalmanuskript aus dem Amerikanischen von Ute Villwock. 2., durchgesehene und aktualisierte Auflage. Bern [u. a.]: Hans Huber. ISBN 978-3-456-84987-4. Pag. 114 e sgg.

3 Voci correlate