Progetto Il Sistema Concettuale 05: 1.2. Gli elementi del movimento

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Nota
Questa pagina viene aperta nell’ambito del “sondaggio sul Libro Il Sistema Concettuale”, del pool di risorse Curriculum e Ricerca della Associazione Europea Kinaesthetics (EKA). L’obiettivo è di raccogliere e discutere, sulla relativa pagina di discussione Progetto Il Sistema Concettuale 05: 1.2. Gli elementi del movimento, le domande, le necessità di sviluppo, di aggiornamento e di confronto sulla comprensione dei concetti. Questo sondaggio/discussione dura circa un anno. La pagina rimarrà aperta fino a fine 2021.

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1 „1.2. Gli elementi del movimento

Durante tutta la sua vita, l’uomo è occupato a “organizzare” il peso delle parti del
suo corpo rispetto alla forza di gravità. Questa attività, generalmente inconscia,
consiste nel cambiamento a livello spaziale della relazione tra le singole parti del
corpo, nell’utilizzo di sforzo e di tempo. Ognuno ha un modo individuale di
impiegare questi fattori. Le differenze che risultano dalle varie attuazioni di
un'attività, sono sempre nello spazio, nel tempo e nello sforzo. Per questo motivo
Kinaesthetics chiama queste dimensioni “elementi del movimento”. Fanno parte in
modo imprescindibile di ogni movimento, interagiscono insieme e si influenzano a
vicenda.
La seguente tabella differenzia tra elementi del movimento interni ed esterni:
Lo spazio interno
Lo spazio del movimento nel
corpo. E‘ formato e limitato
dalla grandezza delle ossa,
degli spazi delle articolazioni
e della qualità dei tessuti
connettivi e dei muscoli.
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Lo spazio esterno
Lo spazio del movimento
all’esterno del corpo. E‘
costituito dalla qualità
dell’ambiente e dal
comportamento nello spazio
di altri esseri viventi.
Lo sforzo interno
La forza muscolare
individuale (lo sforzo
quantitativo) che una persona
utilizza per un’attività.
12-detail-anstrengung.jpg
Lo sforzo esterno
L’effetto costante della forza
di gravità, la forza muscolare
di altri individui e altre forze .
Il tempo interno
Il tempo individuale che una
persona impiega per una
determinata attività.
12-detail-zeit.jpg
Il tempo esterno
Il tempo che viene imposto
dall’esterno alla persona per
svolgere una determinata
attività.


La caratteristica spaziale del movimento si può sperimentare negli aspetti
direzione, distanza e portata.
La caratteristica dello sforzo si può sperimentare in base alle differenze
quantitative dello sforzo.
La caratteristica temporale si può sperimentare negli aspetti sequenza, velocità e
durata.


Più siamo in grado di percepire in modo differenziato gli elementi del movimento nel
proprio movimento, più sarà differenziata la nostra abilità di adattare i singoli
elementi ad una situazione specifica o alle proprie possibilità.
La distinzione tra interno ed esterno è importante per i seguenti motivi: da un lato
esiste una stretta relazione tra i movimenti volontari e i processi di vita involontari; il
modo in cui vengono utilizzati gli elementi del movimento interni, vale a dire la
qualità del proprio movimento, esercita un effetto regolatore su questi processi di
vita. Dall’altro lato l’uomo ha bisogno dello scambio con altre persone e con
l’ambiente che lo circonda, cioè di interagire con gli elementi del movimento esterni.
Durante un’interazione tra due persone si incontrano due modi individuali di gestire
l’organizzazione degli elementi del movimento. La qualità dell’interazione viene
stabilita dalla capacità di adattamento reciproca.

Fonte: European Kinaesthetics Association (Ed.) (2020): Kinaesthetics. Il Sistema Concettuale. Responsabile delle traduzioni: Beate Scheidegger, Sara Pascal. Linz, Winterthur: Editore European Kinaesthetics Association. ISBN 978-3-903180-10-9. Pag. 14 sg.

2 Ulteriore letteratura selezionata

  • Asmussen-Clausen, Maren (2009): Praxisbuch Kinaesthetics. Erfahrungen zur individuellen Bewegungsunterstützung auf Basis der Kinästhetik. 2. Auflage. München, Jena: Elsevier, Urban und Fischer. ISBN 978-3-437-27570-8. Pag. 26 sgg., Pag. 175 sgg.
  • Hatch, Frank; Maietta, Lenny (2003): Kinästhetik. Gesundheitsentwicklung und menschliche Aktivitäten. Übersetzung: Ute Villwock, Elisabeth Brock. 2., komplett überarbeitete Auflage. München, Jena: Urban und Fischer. ISBN 978-3-437-31467-4. Pag. 40 sg., 69.
  • Maietta, Lenny; Hatch, Frank (2011): Kinaesthetics Infant Handling. Originalmanuskript aus dem Amerikanischen von Ute Villwock. 2., durchgesehene und aktualisierte Auflage. Bern [u. a.]: Hans Huber. ISBN 978-3-456-84987-4. Pag. 70 sgg.

3 Voci correlate